Sono in libreria tre romanzi da cui lasciarsi letteralmente incantare, scritti da John Ironmonger, Sara Nisha Adams e Fabio Bartolomei, e pronti a restituirci l'entusiasmo e la speranza in un domani più luminoso...
Quanti sono i ruoli che può ricoprire un libro nella nostra esperienza? Compagno di avventure, portale per mondi lontani e diversi dal nostro, conforto nei momenti più bui, maestro di vita, fidato consigliere… La sua importanza, se sappiamo scegliere il titolo giusto al momento giusto, è sempre cruciale per il nostro benessere.
In un periodo delicato come quello che stiamo vivendo, nel quale non è sempre facile trovare il lato positivo delle cose, immergersi fra le pagine di un libro può essere anche e soprattutto l’occasione per tornare a sognare a occhi aperti, riuscendo a osservare con rinnovato entusiasmo ciò che ci circonda ogni giorno.
Ecco perché vi consigliamo tre nuovi romanzi da cui lasciarvi incantare, scritti rispettivamente da John Ironmonger, Sara Nisha Adams e Fabio Bartolomei, e pronti a restituirvi la voglia di sperare in un domani più luminoso…
La balena alla fine del mondo
Autore: John Ironmonger, zoologo e scrittore keniota, giunto ora alla sua quarta opera di narrativa.
Editore: Bollati Boringhieri (traduzione di Simona Garavelli).
Genere: un romanzo dedicato a quanto di più importante tiene insieme il genere umano.
Pagine: 320.
Trama: Joe Haak è un analista finanziario che ha creato un programma per prevedere l’andamento del mercato. Quando una sua previsione fallisce, però, Joe non regge la tensione e si butta in mare nei pressi di St Piran, paesino della Cornovaglia, per poi essere tratto in salvo da una balena. Poco dopo, il protagonista viene a sapere dello scoppio di un primo caso di influenza in Asia, e grazie ai suoi studi capisce esattamente cosa bisogna fare…
Consigliato a… chi sa che la speranza può essere tenuta viva anche quando sembra arrivata la fine del mondo.
Cosa ci è piaciuto di più: l’idea, sviluppata con toni divertenti e delicati, che tutte le cose siano interconnesse, e che un piccolo evento capitato in un posto qualunque possa generare una cascata di eventi da un’altra parte.
La biblioteca dei giusti consigli
Autrice: Sara Nisha Adams, editrice che per questo suo libro d’esordio si è ispirata al legame con suo nonno.
Editore: Garzanti (traduzione di Claudia Marseguerra).
Genere: un romanzo che omaggia la magia universale delle storie che fanno ritrovare la fiducia nella vita.
Pagine: 340.
Trama: la giovane Aleisha è tutto fuorché una lettrice accanita, che però rimedia un lavoretto estivo in una biblioteca. Quando una mattina compare Mukesh, un signore alla disperata ricerca di un contatto con la nipotina, Aleisha gli consiglia sbrigativa una lista di letture che ha rimediato per caso. L’uomo, invece, tornerà a commentarle tutte con lei, e i due capiranno che i libri racchiudono un segreto a cui sono entrambi legati…
Consigliato a… chi, crede che i libri siano sempre capaci di mostrarci il lato migliore della realtà.
Cosa ci è piaciuto di più: il fatto che il vero protagonista del romanzo sia il potere terapeutico della letteratura, che dalle pagine di Orgoglio e pregiudizio a quelle di Piccole donne sa re-insegnarci l’arte di stare al mondo.
Tutto perfetto tranne la madre
Autore: Fabio Bartolomei, già autore di molti romanzi (da uno dei quali, Giulia 1300 e altri miracoli, è stato tratto il film Noi e la Giulia, diretto da Edoardo Leo).
Editore: Edizioni e/o.
Genere: il terzo volume della Quadrilogia della famiglia, cominciata con Morti ma senza esagerare.
Pagine: 144.
Trama: quando si è trovato faccia a faccia con un tir fuori controllo, Pietro ha visto tutta la vita passargli davanti agli occhi. C’è un solo problema: la vita che ha visto, non è la sua. Eppure quegli oscuri frammenti di esistenza, riemersi da chissà dove, continueranno a frullargli per la testa e lo spingeranno a ricomporre in modo imprevedibile il mosaico della propria vita e a sconvolgere anche le sue certezze più salde.
Consigliato a… chi è in cerca di una storia breve, che faccia emozionare e riflettere anche dopo l’ultima pagina.
Cosa ci è piaciuto di più: la capacità di Bartolomei, sempre sul filo di un’ironia incalzante, di raccontare con delicatezza autentici drammi esistenziali, in grado di segnare una vita ma di restituirle poi intatta la speranza.
(articolo in collaborazione con Upday)
Fonte: www.illibraio.it