
La ragione flessibile
Modi d'essere e stili di pensiero
Gli antichi Greci la chiamavano métis. Parola comune e anche nome mitologico di divinità. Se consultiamo il vocabolario, ne troviamo due significati: «saggezza» ispirata a «prudenza» e «disegno», nel senso di «piano» concepito da qualcuno. La flessibilità ha a che fare soprattutto con il secondo significato, perché è razionalità strategica e agonistica, in cui la duttilità è insieme ragion d’essere, modo di operare e scopo. Giovanni Bottiroli sostiene da tempo la necessità di elaborare una filosofia di tipo modale, che apra le categorie della logica classica alla coppia rigido/flessibile. In questo saggio porta a compimento una teoria estremamente articolata degli stili di pensiero, la sola che giudica in grado di comprendere l’eterogeneità della mente, il pluralismo logico e semantico, l’identità come polisemia. Se definiamo «rigido» ogni soggetto il cui modo d’essere è la coincidenza con se stesso, la flessibilità non può ridursi infatti a una rigidità indebolita: è inclusiva e avvolgente e le spetta il primato sul piano logico, etico ed estetico. Perché è la flessibilità a renderci liberi.
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