Nella postfazione vengono ricostruiti i rapporti tra Wright e l'Italia: il progetto di una casa sul Canal Grande a Venezia, le mostre a lui dedicate, le vicende editoriali dei suoi testi, la sua influenza su un'intera generazione di architetti, tra i quali Scarpa, Masieri, D'Olivo.
A quasi cinquant'anni dalla morte, Wright(1867-1959) resta l'architetto moderno più conosciuto al mondo e le sue opere e le sue idee continuano a ispirare l'architettura del nostro secolo. Nonostante i numerosissimi libri su di lui, la parte essenziale della sua vita di architetto che lavorava - come disse egli stesso- "per la causa dell'architettura" è rimasta tuttavia inesplorata. Questo libro vuole colmare tale lacuna, proponendo la biografia di Wright architetto, narrata da un architetto, focalizzata sul suo esercizio di una disciplina inestricabilmente legata alle circostanze sociali, economiche, ambientali, politiche e culturali del tempo e del luogo in cui visse. Durante tutta la sua vita e la sua carriera Wright si impegnò attivamente e tentò di dare una forma architettonica alla nascente democrazia americana e alla sua evoluzione. Pur nella profonda diversità formale, materiale e spaziale, le sue opere erano tutte originariamente nate dallo stesso principio, l'integrazione di spazio, funzione, costruzione e natura, all'insegna di un'architettura organica in cui "l'edificio, l'arredamento e anche la decorazione e gli alberi, tutto diviene una cosa sola".
Nella postfazione vengono ricostruiti i rapporti tra Wright e l'Italia: il progetto di una casa sul Canal Grande a Venezia, le mostre a lui dedicate, le vicende editoriali dei suoi testi, la sua influenza su un'intera generazione di architetti, tra i quali Scarpa, Masieri, D'Olivo.
Nella postfazione vengono ricostruiti i rapporti tra Wright e l'Italia: il progetto di una casa sul Canal Grande a Venezia, le mostre a lui dedicate, le vicende editoriali dei suoi testi, la sua influenza su un'intera generazione di architetti, tra i quali Scarpa, Masieri, D'Olivo.