« Schizophrenia Bulletin» del National Institute of Mental Health di Washington: accanto ad articoli che rappresentano forse il miglior aggiornamento disponibile sull'argomento, la rivista ospita resoconti di pazienti, ex pazienti o familiari che narrano appunto in prima persona la propria vita insieme alla schizofrenia. La lettura della rubrica è un'esperienza sempre coinvolgente, e a tratti sconvolgente. La schizofrenia diventa vita quotidiana, tragedia o commedia che sia, e rivela uno spaccato tanto più interessante quanto più vicino a noi. I pazienti e i familiari che si raccontano sono persone come tutte le altre, e usano un vocabolario che è quello di tutti noi, spesso influenzato dal gergo specialistico, ma mai inaridito da esso. La scelta qui operata su decine e decine di storie, in genere di una brevità fulminante, intende dare un'idea delle tante situazioni diverse in cui si può tradurre la (semplicistica) diagnosi di «schizofrenia»; mostrare la massima varietà di esperienze e punti di vista; rendere conto dei tanti stili in cui queste esperienze possono essere narrate.
La schizofrenia è una delle patologie psichiatriche più studiate e seguite. In genere, però, la schizofrenia è "spiegata" dagli psichiatri, e molto più di rado è "narrata" da chi la vive in prima persona. Una delle poche eccezioni a questa regola è, da oltre vent'anni, la rubrica «First Person Account», pubblicata in appendice al prestigioso
« Schizophrenia Bulletin» del National Institute of Mental Health di Washington: accanto ad articoli che rappresentano forse il miglior aggiornamento disponibile sull'argomento, la rivista ospita resoconti di pazienti, ex pazienti o familiari che narrano appunto in prima persona la propria vita insieme alla schizofrenia. La lettura della rubrica è un'esperienza sempre coinvolgente, e a tratti sconvolgente. La schizofrenia diventa vita quotidiana, tragedia o commedia che sia, e rivela uno spaccato tanto più interessante quanto più vicino a noi. I pazienti e i familiari che si raccontano sono persone come tutte le altre, e usano un vocabolario che è quello di tutti noi, spesso influenzato dal gergo specialistico, ma mai inaridito da esso. La scelta qui operata su decine e decine di storie, in genere di una brevità fulminante, intende dare un'idea delle tante situazioni diverse in cui si può tradurre la (semplicistica) diagnosi di «schizofrenia»; mostrare la massima varietà di esperienze e punti di vista; rendere conto dei tanti stili in cui queste esperienze possono essere narrate.
« Schizophrenia Bulletin» del National Institute of Mental Health di Washington: accanto ad articoli che rappresentano forse il miglior aggiornamento disponibile sull'argomento, la rivista ospita resoconti di pazienti, ex pazienti o familiari che narrano appunto in prima persona la propria vita insieme alla schizofrenia. La lettura della rubrica è un'esperienza sempre coinvolgente, e a tratti sconvolgente. La schizofrenia diventa vita quotidiana, tragedia o commedia che sia, e rivela uno spaccato tanto più interessante quanto più vicino a noi. I pazienti e i familiari che si raccontano sono persone come tutte le altre, e usano un vocabolario che è quello di tutti noi, spesso influenzato dal gergo specialistico, ma mai inaridito da esso. La scelta qui operata su decine e decine di storie, in genere di una brevità fulminante, intende dare un'idea delle tante situazioni diverse in cui si può tradurre la (semplicistica) diagnosi di «schizofrenia»; mostrare la massima varietà di esperienze e punti di vista; rendere conto dei tanti stili in cui queste esperienze possono essere narrate.