"C’è qualcosa di indimenticabile nei libri di Elizabeth von Arnim, e chi ha letto almeno uno dei suoi venti romanzi lo sa. È l’indole delle protagoniste, un carattere femminile che, nelle sue diverse sfumature, incarna il bisogno di libertà delle donne, la continua sfida ai pregiudizi che vorrebbero costringerle a non trasgredire mai i limiti del ruolo sociale loro imposto". Bollati Boringhieri propone in una nuova veste grafica dodici opere di Elizabeth von Armin
C’è qualcosa di indimenticabile nei libri di Elizabeth von Arnim (1866 – 1941), e chi ha letto almeno uno dei suoi venti romanzi lo sa. È l’indole delle protagoniste, un carattere femminile che, nelle sue diverse sfumature, incarna il bisogno di libertà delle donne, la continua sfida ai pregiudizi che vorrebbero costringerle a non trasgredire mai i limiti del ruolo sociale loro imposto.
A cominciare da Annie, la protagonista di Il giardino delle rose, il breve racconto che Bollati Boringhieri ha scovato tra i suoi documenti inediti, e che esce in questi giorni a corredo di Un incantevole aprile. È una delle prime prove di scrittura della von Arnim, ma già la dice lunga sui temi che svilupperà nei romanzi successivi, e soprattutto sul temperamento delle sue protagoniste.
Annie, giovane sarta con la passione per le rose, investe tutto ciò che guadagna e tutto il suo tempo libero nella cura del giardino, ma viene costantemente distratta dall’amore verso i suoi fiori dalle due persone che più le sono vicine: la lamentosa madre, che esige per sé tutte le attenzioni della figlia, e il fidanzato, che ha su di lei precisi progetti: un matrimonio e almeno sei bambini.
I temi cari a Elizabeth von Arnim, e che saranno presenti in tutta la sua produzione, ci sono già tutti: l’impossibilità della donna di coltivare le proprie aspirazioni, la necessità di un luogo tutto “per sé”, l’insofferenza verso i vincoli familiari e matrimoniali, il desiderio di liberarsi dalle strettoie delle aspettative altrui, il bisogno di indipendenza.
Ma niente recriminazioni, mai: anzi, nella sua profonda e inevitabilmente divertente messa a nudo dell’animo di ciascuno dei suoi personaggi, nel graffio ironico che è la cifra della sua scrittura, Elizabeth non risparmia le sue eroine, regalandoci protagoniste indimenticabili: la soave Milly «dagli occhi di colomba» di Colpa d’amore che tradisce il marito per venticinque anni ma che, sorpresa dall’esser stata diseredata, candidamente si domanda “come si può parlare di colpa quando si tratta d’amore?”; l’ingenua Anna del Circolo delle ingrate, il cui desiderio di indipendenza la porta a voler condividere la sua inaspettata eredità con chi non è altrettanto fortunato, ricavandone una serie di delusioni e di scoperte sull’assuefazione all’ingratitudine; la bellissima ma poco istruita Sally di Vi presento Sally, che con la sua nullità trionfa su tutti, suocera intellettuale compresa; l’ex bellissima Fanny di Mr Skeffington che, passati gli anni e sfiorita la bellezza, troverà la forza di accettare una diversa percezione di sé e riorganizzare la propria esistenza; l’Elizabeth di Uno chalet tutto per me che, oppressa dalle tristezze indotte della guerra, in un luogo finalmente “tutto per sé” ritroverà la gioia di vivere; la giovane Lucy in balia del marito despota di Vera, romanzo che anticipa le atmosfere inquietanti di Rebecca, la prima moglie, il thriller di Daphne du Maurier ripreso da Hitchcock nel film omonimo, e ci parla della debolezza delle donne innamorate; la Catherine di Amore, che lusingata dall’esser stata scambiata per una donna ancora giovane si innamora di un ragazzo di vent’anni più piccolo di lei; l’Elizabeth di Il giardino di Elizabeth, una donna più avanti del suo tempo che ci coinvolge nel suo tentativo di districarsi nel conflitto tra libertà e oppressione; l’irreprensibile lady Daisy di La fattoria dei gelsomini, costretta a fuggire da un turpe ricatto; l’altruista Priscilla di Una pricipessa in fuga, che pur dotata di ogni buona intenzione non causerà che scompiglio nel villaggio che voleva aiutare.
Elizabeth von Arnim è tutte queste donne insieme: era minuta, carina, elegante, spiritosa e colta, e anelava a poter disporre della sua indipendenza e della sua libertà.
E sotto la lente d’ingrandimento di un affilato umorismo questa signora geniale e crudele delle lettere inglesi ci parla di un modo estremamente moderno di vivere il conflitto tra regole sociali e libertà, tra le convenzioni e l’assoluto bisogno di essere se stesse, sempre.
L’INIZIATIVA DELLA CASA EDITRICE BOLLATI BORINGHIERI – Dal 7 giugno al 26 agosto i 12 romanzi più amati dell’autrice saranno in vendita a un prezzo di lancio di 8 euro.
Fonte: www.illibraio.it