"È finita, la tua visita ha azzerato la carica virale di qualsiasi critica a Internet in quanto sistema-mondo", scrive Bracconi al virus nell'ebook "La mutazione"
“Caro virus, io non so come ti comporti tu quando incontri un disinfettante, ma per noi morire è talmente increscioso che ogni volta pensiamo stia succedendo per la prima volta”.
Marco Bracconi, romano, giornalista di Repubblica (fino al 2014 ha curato il blog Politica Pop; dopo alcuni anni a Robinson, inserto culturale del quotidiano, oggi lavora a Milano, dov’è responsabile del supplemento sugli eventi della città) propone (direttamente in ebook), La mutazione, volume edito da Bollati Boringhieri, disponibile in tutti i negozi online.
Nella forma di una lettera al virus, in questo breve libro è come se l’autore riprendesse un discorso che era stato interrotto solo un istante prima dello scoppio della pandemia. Poi, l’irrompere del virus ha messo tutto in secondo piano per due mesi, durante i quali è successa una cosa nuova, dirompente: la Rete si è impossessata di noi ed è definitivamente diventata necessaria.
In parte lo era anche prima, ma adesso non si torna indietro: “È finita”, scrive Bracconi al virus, “la tua visita ha azzerato la carica virale di qualsiasi critica a Internet in quanto sistema-mondo”. La repentina accelerazione dell’immateriale è passata quasi inosservata mentre eravamo tutti impegnati nel lockdown e ora, improvvisamente, i corpi non ci sono più, sostituiti da connessioni, e-learning, smart working. Abbiamo lasciato che accadesse, ma “abbiamo preso in considerazione le ricadute sulle altre parti del sistema?”.
Fonte: www.illibraio.it