Quelle scelte da Alessandro Bettini sono parole che illuminano la storia della scienza e le sue dinamiche, il suo mutare nel tempo e il suo entrare in relazione con altre culture. Vuoto, inerzia, atomo, simmetria, spazio-tempo, massa, eclissi, quark, cosmo: con voce esperta e nello stesso tempo chiara e coinvolgente, l’autore ci racconta la storia di queste nove parole e dei fenomeni che dietro a esse si nascondono. Il vuoto, per esempio: per Esiodo fu all’origine di tutto e per Aristotele il luogo necessario per accogliere le cose, l’abisso di oscurità ed energia prima che nascesse la luce. In tempi più prossimi a noi, i progressi della fisica ci hanno insegnato che in realtà le misteriose profondità del vuoto cosmico – dove non ci sono né stelle né gas – sono permeate da una massa e un’energia «oscure», che determinano la struttura e l’evoluzione dell’Universo, anche se ancora non sappiamo che cosa siano.
In questo libro leggeremo anche la storia degli atomi eternamente in moto nel vuoto. Furono «visti» con gli occhi della mente da uomini geniali come Leucippo e Democrito, millenni prima che la scienza consentisse effettivamente di visualizzarli e di penetrare al loro interno, scoprendo il meraviglioso mondo quantistico e i costituenti ultimi della materia.
Della natura, sia a scale infinitamente piccole sia a quelle infinitamente grandi, oggi sappiamo moltissimo. Non abbiamo mai avuto così tanta conoscenza – e, al contempo, mai come oggi abbiamo avuto la certezza che ciò che non sappiamo è infinitamente di più. Perché se è vero che le parole in origine erano magiche, Nove parole della fisica ci svela – con chiarezza e rigore – la magia che risiede nella natura, in quei fenomeni al contempo familiari e pieni di mistero che avevano già riempito di meraviglia i nostri antenati più antichi e non smettono di stupire anche noi.