Oggi il dibattito su questo tema è particolarmente vivace, e Goldberg ce ne offre un'interpretazione a partire dalla psicologia del Sé di Kohut. In quest'ottica per molti aspetti nuova, la perversione è definita da tre elementi: la "sessualizzazione" di un'attività di per sé non sessuale; una sorta di temporanea "cecità" di quelle parti della personalità che sono in grado di discriminare tra realtà e fantasia; determinate "dinamiche familiari". Nell'esaminare, attraverso numerosi esempi clinici, ciascuna di queste tre dimensioni, l'autore discute tra l'altro la possibilità di interpretare l'omosessualità come una struttura compensatoria, i rapporti tra ostilità e perversione, i comportamenti perversi che sono realisticamente suscettibili di trattamento.
Le perversioni sessuali possono andare da particolari varianti dei comportamenti eterosessuali, fino al feticismo e al travestitismo. La psicoanalisi le ha tradizionalmente viste come collegate a conflitti infantili riguardanti la sessualità e/o l'aggressività.
Oggi il dibattito su questo tema è particolarmente vivace, e Goldberg ce ne offre un'interpretazione a partire dalla psicologia del Sé di Kohut. In quest'ottica per molti aspetti nuova, la perversione è definita da tre elementi: la "sessualizzazione" di un'attività di per sé non sessuale; una sorta di temporanea "cecità" di quelle parti della personalità che sono in grado di discriminare tra realtà e fantasia; determinate "dinamiche familiari". Nell'esaminare, attraverso numerosi esempi clinici, ciascuna di queste tre dimensioni, l'autore discute tra l'altro la possibilità di interpretare l'omosessualità come una struttura compensatoria, i rapporti tra ostilità e perversione, i comportamenti perversi che sono realisticamente suscettibili di trattamento.
Oggi il dibattito su questo tema è particolarmente vivace, e Goldberg ce ne offre un'interpretazione a partire dalla psicologia del Sé di Kohut. In quest'ottica per molti aspetti nuova, la perversione è definita da tre elementi: la "sessualizzazione" di un'attività di per sé non sessuale; una sorta di temporanea "cecità" di quelle parti della personalità che sono in grado di discriminare tra realtà e fantasia; determinate "dinamiche familiari". Nell'esaminare, attraverso numerosi esempi clinici, ciascuna di queste tre dimensioni, l'autore discute tra l'altro la possibilità di interpretare l'omosessualità come una struttura compensatoria, i rapporti tra ostilità e perversione, i comportamenti perversi che sono realisticamente suscettibili di trattamento.