Che cosa accomuna la musica, il formato della carta e la fotografia, se non il fatto che vi gioca un ruolo fondamentale la radice quadrata di due?
Benoît Rittaud ci guida sapientemente in un percorso che ha del romanzesco: protagonista assoluta, la radice quadrata di due, il primo numero irrazionale a essere riconosciuto come tale. È una storia che inizia quattromila anni fa, piena di colpi di scena – secondo la leggenda, il suo scopritore non scampò all’ira divina per averne divulgato il segreto – e dagli esiti ancora aperti, perché la matematica ci rivela qui il suo lato avventuroso, spericolato e al tempo stesso familiare. Senza questo numero antichissimo, la nostra vita quotidiana non sarebbe la stessa.
Benoît Rittaud ci guida sapientemente in un percorso che ha del romanzesco: protagonista assoluta, la radice quadrata di due, il primo numero irrazionale a essere riconosciuto come tale. È una storia che inizia quattromila anni fa, piena di colpi di scena – secondo la leggenda, il suo scopritore non scampò all’ira divina per averne divulgato il segreto – e dagli esiti ancora aperti, perché la matematica ci rivela qui il suo lato avventuroso, spericolato e al tempo stesso familiare. Senza questo numero antichissimo, la nostra vita quotidiana non sarebbe la stessa.
