
Muri
Un'altra storia fatta dagli uomini
Traduzione di Margherita Botto
Quando non sono quelli delle case, i muri sono quasi sempre «strumenti politici». L’esempio più noto è quello che incarnò la guerra fredda: il Muro di Berlino. Ma nella storia del mondo le barriere politiche esistono fin dai tempi più antichi, ed è abbastanza sintomatico che non siano mai state tanto numerose come ai giorni nostri. Muri imperiali come la Grande Muraglia cinese o il Vallo di Adriano, muri di separazione come quello tra Israele e i Territori e la Striscia di Gaza, muri dei ghetti e di segregazione – quelli all’interno dei quali vivono i cittadini bianchi del Sudafrica – , muri «di contenimento» come quello che corre lungo il confine del Texas e del Messico, muri di difesa come la Linea Maginot o il Vallo Atlantico, muri dei lazzaretti, e tantissimi altri. Una lunghissima serie di muri – per controllare, limitare, escludere, proibire – corre e s’interseca senza quasi soluzione di continuità lungo tutta la storia, e il libro di Claude Quétel ne ripercorre le origini e talvolta la fine, ne ricostruisce minuziosamente le vicende, ne rileva puntualmente le conseguenze e talora le ferite dolorose, i danni insanabili. I grandi storici sono quasi sempre anche grandi narratori. Quétel è uno di loro e questa originale storia dell’umanità raccontata come un romanzo ne è la prova.
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