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707 pagine

L’incredulità del Caravaggio e l’esperienza delle “cose naturali”

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Il titolo del libro e collegato a uno dei dipinti più rappresentativi dell’opera del maestro, L’incredulità di san Tommaso, riprodotto in copertina. Narra il Vangelo di Giovanni che Tommaso, avendo udito gli apostoli dire d'aver visto il Cristo risorto, oppose loro: "Se non metto il mio dito nel posto dei chiodi, e non metto la mia mano nel suo costato, non crederò". Senza attenersi agli intenti edificanti dell’iconografia sacra tradizionale raccomandava di trattare gli argomenti sacri, e assumendo polemicamente alla lettera la narrazione evangelica, il Caravaggio concentrò la rappresentazione dell’evento nell’atto “materiale” con cui il dito di san Tommaso entra nella ferita del Cristo, per accertarne la realtà al di là di ogni dubbio. In tutti i suoi dipinti di argomento sia profano/mitologico che religioso,Proprio l’esigenza di constatazione, la restituzione del sacro e del mitologico il Caravaggio volle ricondurre il soggetto della rappresentazione alla sua evidenza esistenziale di base. E ciò perchè - egli sosteneva -, nel momento in cui si produssero, ossia prima che fossero sottoposti alla manipolazione intellettualistica o apologetica a cui furono sottoposti nel corso del tempo, il fatto mitologico e il fatto sacro non poterono apparire nè essere percepiti se non come avvenimenti comuni, con attori e cose comuni.
Restituire il mitologico e il sacro alla flagranza dell'accadimento e alla condizione di "cosa naturale", era il compito che il Caravaggio assegnava all'artista che non volesse accontentarsi delle conformità esteriori.
E individuava lo strumento più qualificante e più idoneo a raggiungere tutto ciò nell'"imitar bene le cose naturali”, in un'imitazione cioè che non fosse un semplice rispecchiamento ma l'osservazione sistematica e la rappresentazione diretta della “cosa sempre tenuta davanti” .
In quanto perciò, come quella di san Tommaso, l'"incredulità", del Caravaggio sottende - sia sotto l'aspetto pittorico sia sotto quello iconografico - una autentica esigenza di verifica e di constatazione, quello che è stato definito il “naturalismo” dell'opera caravaggesca andrà inteso come l'anticipazione pittorica dell’istanza centrale a cui si impronto la rivoluzione scientifica guidata da Galileo: superare il principio di autorità mediante la verifica e la "sensata esperienza" delle cose osservate sistematicamente.
Questa edizione e arricchita da sei nuovi saggi, tre dei quali inediti.

Titolo
L’incredulità del Caravaggio e l’esperienza delle “cose naturali”
ISBN
9788833916668
Autore
Collana
Anno
2006
Formato
Cartonato
N° di pagine
707

  • I libri di Ferdinando Bologna

L’incredulità del Caravaggio e l’esperienza delle “cose naturali”

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F. Bologna

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