Soffermandosi sia su alcune modalità teorico metodologiche disciplinari, sia su alcuni aspetti della vicenda italiana, con l’intento di restituire modi peculiari di documentare e rappresentare, di rimuovere o enfatizzare l’alterità, di cercare o rifiutare il rapporto con essa, di interpretare e declinare le condizioni di egemonia e subalternità.
Questioni italiane
Demonologia, antropologia, critica culturale
La prospettiva da cui l’autore osserva qui alcuni tratti della vicenda domestica è quella di una sostenuta critica culturale. I contadini del Sud, suo soggetto privilegiato di studio, sono visti anche nella loro diversità, ma soprattutto nella loro appartenenza al sistema nazionale e alle sue interne articolazioni. Lungi dall’essere un oggetto esotico, una residuale sopravvivenza che permette di rischiarare modalità culturali e sociali desuete, essi sono lo specchio attraverso cui possono essere osservati eventi e processi che hanno contribuito, in modo determinante, a costruire la realtà del paese. L’antropologo non esplora, in questo caso, l’esterno del sistema cui appartiene, né implode al suo interno, in una zona oscura dove imprevedibilmente si abbarbica un’irriducibile alterità, come è invalso nella nostra ricerca; si muove lungo una zona di margine, di confine di contatto culturale e di dialettica sociale.
Soffermandosi sia su alcune modalità teorico metodologiche disciplinari, sia su alcuni aspetti della vicenda italiana, con l’intento di restituire modi peculiari di documentare e rappresentare, di rimuovere o enfatizzare l’alterità, di cercare o rifiutare il rapporto con essa, di interpretare e declinare le condizioni di egemonia e subalternità.
Soffermandosi sia su alcune modalità teorico metodologiche disciplinari, sia su alcuni aspetti della vicenda italiana, con l’intento di restituire modi peculiari di documentare e rappresentare, di rimuovere o enfatizzare l’alterità, di cercare o rifiutare il rapporto con essa, di interpretare e declinare le condizioni di egemonia e subalternità.