Le organizzazioni criminali vengono analizzate nel loro sviluppo storico, ne vengono evidenziate la struttura, le relazioni con la popolazione locale, il controllo del territorio, i rapporti con la politica. Ma vengono anche seguite nelle loro attività più sommerse, attraverso vaste reti internazionali perfettamente inserite nei più moderni processi di globalizzazione, nei traffici illegali che dominano il pianeta: il commercio della droga o dei beni contraffatti, il controllo delle migrazioni clandestine come la semplice circolazione di merci che tenta di eludere tasse e frontiere. Sono lunghe catene che attraversano territori, uniscono segmenti di mondo estremamente differenziati, li mettono in comunicazione. Produzione, commercializzazione, distribuzione del prodotto si svolgono in un continuum fra mercati legali e mercati illegali, e il confine tra i due si sposta continuamente. Con il declino dello sviluppo industriale che ha retto l’era «moderna», città porto, come Napoli, Marsiglia, Tangeri, acquistano oggi un ruolo centrale agli snodi di questa enorme rete di traffici internazionali. I clan camorristi e mafiosi hanno capitale economico, umano e sociale per inserirsi a pieno in questi traffici, mantenendo saldissime radici locali e acquistando insieme una dimensione transnazionale in un intrico inestricabile di modernità e tradizione.
Traffici criminali
Camorra, mafia e reti internazionali dell'illegalità
Il volume presenta i risultati di una ricerca sulla camorra nel confronto con fenomeni analoghi in Italia e all’estero.
Le organizzazioni criminali vengono analizzate nel loro sviluppo storico, ne vengono evidenziate la struttura, le relazioni con la popolazione locale, il controllo del territorio, i rapporti con la politica. Ma vengono anche seguite nelle loro attività più sommerse, attraverso vaste reti internazionali perfettamente inserite nei più moderni processi di globalizzazione, nei traffici illegali che dominano il pianeta: il commercio della droga o dei beni contraffatti, il controllo delle migrazioni clandestine come la semplice circolazione di merci che tenta di eludere tasse e frontiere. Sono lunghe catene che attraversano territori, uniscono segmenti di mondo estremamente differenziati, li mettono in comunicazione. Produzione, commercializzazione, distribuzione del prodotto si svolgono in un continuum fra mercati legali e mercati illegali, e il confine tra i due si sposta continuamente. Con il declino dello sviluppo industriale che ha retto l’era «moderna», città porto, come Napoli, Marsiglia, Tangeri, acquistano oggi un ruolo centrale agli snodi di questa enorme rete di traffici internazionali. I clan camorristi e mafiosi hanno capitale economico, umano e sociale per inserirsi a pieno in questi traffici, mantenendo saldissime radici locali e acquistando insieme una dimensione transnazionale in un intrico inestricabile di modernità e tradizione.
Le organizzazioni criminali vengono analizzate nel loro sviluppo storico, ne vengono evidenziate la struttura, le relazioni con la popolazione locale, il controllo del territorio, i rapporti con la politica. Ma vengono anche seguite nelle loro attività più sommerse, attraverso vaste reti internazionali perfettamente inserite nei più moderni processi di globalizzazione, nei traffici illegali che dominano il pianeta: il commercio della droga o dei beni contraffatti, il controllo delle migrazioni clandestine come la semplice circolazione di merci che tenta di eludere tasse e frontiere. Sono lunghe catene che attraversano territori, uniscono segmenti di mondo estremamente differenziati, li mettono in comunicazione. Produzione, commercializzazione, distribuzione del prodotto si svolgono in un continuum fra mercati legali e mercati illegali, e il confine tra i due si sposta continuamente. Con il declino dello sviluppo industriale che ha retto l’era «moderna», città porto, come Napoli, Marsiglia, Tangeri, acquistano oggi un ruolo centrale agli snodi di questa enorme rete di traffici internazionali. I clan camorristi e mafiosi hanno capitale economico, umano e sociale per inserirsi a pieno in questi traffici, mantenendo saldissime radici locali e acquistando insieme una dimensione transnazionale in un intrico inestricabile di modernità e tradizione.