I grandi temi andersiani – il rapporto fra uomo e tecnica, l’alienazione causata dal capitale e la catastrofe imminente – risuonano nell’attualità in modo inquietante. Ancora più dirompente, oggi, è la forza degli aforismi dedicati al pericolo delle armi atomiche e alle persistenti minacce di guerre nucleari.
Con il «ritmo rapsodico di una sessione jazzistica», come sottolinea il curatore Sergio Fabian, questi Stenogrammi fanno emergere le ombre di un passato così poco passato che paiono addirittura «segnali dal futuro» imminente, nell’interpretazione della germanista Rosalba Maletta che ne ha scritto la postfazione.
Una riflessione intensa che aiuta a guardare con occhio critico, pur senza debordare in disfattismo, la stagnante incertezza in cui pare affossata la società contemporanea.
