Nella sua postfazione al saggio Francesco Valagussa torna sul rapporto tra mito e origine. Passando dall’occhio come simbolo del sapere divino al Sauron di Tolkien, si può mostrare come l’eterna lotta tra il giorno e la notte, tra il cielo e gli inferi, si rifletta, in termini etici, nel contrasto tra l’abilità colma di astuzia e le oscure forze titaniche. Le ricerche di uno spirito romantico come quello di Grimm dischiudono lo sguardo su un panorama inaspettato: non c’è cultura che non sia permeata, alimentata e nutrita quotidianamente da un generoso apporto di narrazioni, usanze e consuetudini appartenenti a tradizioni lontane.
La saga di Polifemo, opera di uno dei più grandi esponenti del romanticismo europeo, illustra la ricchezza delle identità multiple sottese al concetto di cultura e nazione. Una piccola chicca letteraria e filosofica che intreccia etica, fiaba e immaginazione.
