Il Padrino di Kathmandu
Traduzione di Carlo Prosperi
Bangkok, 2008. Il colonnello Vikorn della Royal Thai Police ha visto ll Padrino e ha deciso di imitarne la struttura gerarchica nominando consigliere il detective Sonchai Jitpleecheep: insieme devono sbaragliare la piazza dello spaccio di droga in oriente. Il contatto di Vikorn è il dottor Norbu Tietsin, un lama tibetano in esilio a Kathmandu che vuole usare i profitti dell’affare per invadere la Cina. Non appena lo incontra, Sonchai – sofferente per la perdita del figlio di appena sei anni – cade vittima del carisma oscuro del Padrino. A complicare le cose, l’omicidio di un ricco regista americano, Frank Charles, trovato morto in una casa di appuntamenti: sventrato con cura, la parte superiore del cranio aperta e asportata, unico indizio un frammento di diamante accanto al cadavere. Un caso difficile. Risolvendolo Sonchai potrebbe ottenere una promozione, ma come sempre il detective è molto più preoccupato per lo stato del suo karma che per la sua condizione su questa terra. Da qui in poi il lettore deve affidarsi al genio narrativo di Burdett: che lo porterà dentro i bordelli di Bangkok; gli farà conoscere la folle dottoressa Moi, un’aristocratica cinese che usa una laurea in farmacia per ben altri scopi che non vendere medicine ai malati, e che ha alle spalle due mariti assassinati; lo inizierà ai misteri della Kongrao, un’associazione mafiosa con radici secolari e pretese spirituali. Alla fine Sonchai svelerà il mistero della morte di Charles, e, nei suoi viaggi a Kathmandu, verrà anche iniziato al sesso tantrico: una vera scoperta, che gli cambierà la vita. In questo nuovo episodio della serie gialla ambientata in Thailandia che ha riscosso uno straordinario successo negli Stati Uniti con oltre centomila copie vendute, la scrittura sempre coinvolgente e ben ritmata di John Burdett privilegia l’ambientazione e i personaggi, mentre la doppia trama, con l’andirivieni da Bangkok a Kathmandu, riserva un finale a sorpresa, tanto più efficace quanto più irreale.