Heather Berriman è una donna in fuga. Ha lasciato improvvisamente il posto di lavoro a Birmingham per dirigersi a nord. La verità è che lavora per i Servizi segreti britannici, come suo padre prima di lei − padre a cui deve il suo soprannome, Bird −, ed è costretta a scappare per sfuggire a un’altra, corrotta organizzazione che la vuole morta. Appassionante thriller di spionaggio, L’inverno di Bird aggiunge allo sfaccettato intreccio, un coinvolgente approfondimento psicologico sul personaggio di Heather: è lei la protagonista di un inverno che indica sia i paesi freddi in cui si nasconde (Scozia, Norvegia, Islanda), sia la condizione di isolamento a cui lei è da sempre, per sua natura e scelta, abituata. Una solitudine profonda ed emozionante che presto fa da contraltare alla velocità con cui si cominciano a girare le pagine.
La nota malinconica che affianca l’intrigo è il tratto che rende il romanzo unico nel suo genere, mentre i momenti più “domestici” connessi alla fuga e agli appostamenti restituiscono una veste insolita e più completa al ruolo di spia.
Dopo Fino in fondo, il romanzo di grande successo che l’ha portata alla ribalta internazionale, Louise Doughty ci regala
un altro page turner di ampio respiro e di straordinaria intensità.
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