Storie diversissime, ma è sempre l’Irlanda, violenta e florida, verdissima e oscura, che si affaccia prepotente dalle pagine di Louise Kennedy. Con uno stile asciutto e poetico, duro e insieme evocativo, l’autrice ci restituisce l’immagine di un paese brillante, ubriaco e feroce, dove lo splendore e la mutevolezza dei luoghi fanno da sfondo a rapporti umani ormai logori, dai trascorsi quasi insondabili e caratterizzati da dialoghi scarni.
E così queste storie sembrano parlarsi, riecheggiare l’una dentro l’altra, in un amaro gioco di riflessi e strane risonanze che trasformano la lettura in un enorme specchio deformante. Sullo sfondo idilliaco di una natura descritta con rara precisione e vividezza, si stagliano creature dolenti, ciniche, ironiche, ferite e umiliate dalla vita, personaggi che tradiscono, uccidono e nascondono, pur provando – con cieca disperazione – a continuare ad amare.
