Gli ingranaggi di Dio
Dal caos molecolare alla vita
Traduzione di Andrea Migliori
Da millenni gli uomini si interrogano sulla natura ultima della vita, eppure le spiegazioni che sono state fornite nel corso della storia si possono dividere in due sole grandi categorie: da un lato c’è chi pensa che tutti i fenomeni vitali possono essere ricondotti al movimento di minuscole particelle fisiche; dall’altro c’è chi invoca un’entità speciale, una sostanza invisibile che anima la materia vivente dandole uno «scopo». Chi la chiama Dio, chi «slancio vitale» o vis viva: è l’«intelligenza» che dovrebbe spiegare la mirabile organizzazione degli esseri viventi, così apparentemente diversa dal caos della materia bruta. La spiegazione «vitalistica» ha trionfato per secoli, benché della «forza vitale» non si sia mai trovata traccia. Democrito, Epicuro, La Mettrie e Darwin, campioni della visione «meccanicista», erano i «materialisti» da combattere. Nel frattempo la scienza è progredita ed è grazie agli enormi passi avanti compiuti nei decenni scorsi da fisici e biologi che Peter Hoffmann ha potuto scrivere questo libro, un vibrante e aggiornatissimo racconto che di fatto condanna invece al fallimento ogni forma residua di vitalismo: il moto caotico e casuale delle molecole, unito alla necessità imposta dalle leggi fisiche, è tutto ciò che serve per spiegare la vita. La spiegazione – per millenni tanto elusiva – si trova a livello delle nanoscale, nel minuscolo mondo delle nostre cellule, dove un’incessante tempesta termica fa vibrare gli atomi, e minuscoli ingranaggi molecolari estraggono l’ordine della vita dal caos della materia, senza uno scopo preciso al quale tendere, semplicemente seguendo le leggi della fisica. Piccolissime pompe molecolari, ruote dentate atomiche, catene di montaggio che si passano nuclei di idrogeno: le nostre cellule sono fabbriche in frenetica attività, brulicanti di ingranaggi chimici, grazie ai quali vivamo e pensiamo.
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